Da: Bacone, Novum Organon

Risorsa: Traduzione
Autore: Bacone
Traduttore: Martino Sacchi

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Aforisma 1

L’uomo, ministro e interprete della natura, agisce e comprende nella misura in cui ha osservato con la mente l’ordine della natura stessa: la sua conoscenza e il suo potere non possono essere più ampi.

Aforisma 2

La mano da sola, così come l’intelletto lasciato a se stesso, non servono a molto. La situazione migliora se sono disponibili degli attrezzi e degli aiuti che servono tanto all’intelletto quanto alla mano. Come gli attrezzi materiali o aiutano o sorreggono il movimento della mano, così anche gli strumenti mentali danno suggerimenti o avvertimenti all’intelletto.

Aforisma 3

La conoscenza coincide con la potenza, perché il fatto di non conoscere la causa impedisce di realizzare l’effetto. La natura non si domina se non obbedendole, e ciò che a livello della contemplazione è la causa, a livello dell’agire concreto corrisponde alla regola.

Aforisma 4

Per agire concretamente l’uomo non può fare altro che spostare i corpi naturali in un senso e nell’altro: le altre nature si trovano nell’interiorità.

Aforisma 5

Il meccanico, il matematico, il medico, l’alchimista e il mago sono soliti mescolarsi alla natura (quanto alle opere concrete); ma tutti (in quanto sono realtà concrete) si sforzano poco e hanno ben poco successo.

Aforisma 6

Sarebbe folle, e intrinsecamente contraddittorio, pensare che si possano realizzare quelle cose, che non è stato ancora possibile effettuare fino a questo momento: a meno che ciò non avvenga per mezzo di qualcosa che finora non è stato ancora tentato.

Aforisma 8

Anche le scoperte che sono state fatte fino ad ora si devono al caso e all’esperienza piuttosto che all’autentico sapere: infatti i vari saperi che ora noi abbiamo non sono altro che una specie di risonanza? Di ciò che è stato scoperto prima; non sono dei metodi che ci permettono di scoprire cose nuove, né ci indicano la strada per nuove scoperte.

Aforisma 9

La causa e la radice di quasi tutti i mali nel sapere è una sola: mentre ammiriamo ed esaltiamo erroneamente le forze della mente umana, non cerchiamo i suoi veri aiuti.

Aforisma 11

Come i saperi attuali sono inutili per trovare nuove invenzioni, così anche la logica attuale è inutile per far avanzare i saperi.

Aforisma 12

La logica che si usa ora serve più a stabilire e confermare gli errori (che si fondano su nozioni malamente intese) che a cercare la verità, così da risultare più dannosa che utile.

Aforisma 14

Il sillogismo consta di proposizioni, le proposizioni di parole, le parole infine stanno per le nozioni. E così se le nozioni stesse (ciò che è la base della cosa) sono confuse, e ricavate dalle cose in modo temerario, non c’è nulla, in ciò che viene costruito sopra di esse, che possa essere saldo. L’unica speranza è in un’autentica induzione.

Aforisma 39

Quattro sono i tipi di idola che assediano la mente dell’uomo: ho dato loro per ragioni didattiche dei nomi precisi, e così il primo genere l’ho chiamato idola tribus, il secondo idola specus, il terzo idola fori e il quarto idola teatri.

Aforisma 40

Raggiungere i concetti e gli assiomi per mezzo di una corretta induzione è certamente l’autentico rimedio per combattere e rimuovere gli idola; ma tuttavia l’indicazione di idola è di grande uso. La riflessione sugli idola è finalizzata alla corretta interpretazione della natura, così come la meditazione sugli errori dei sofisti serve per la dialettica comunemente intesa.

Aforisma 41

Gli idola tribus si fondano sulla stessa natura umana, e sulla stessa tribù o razza umana. È falso dire, come si fa, che la sensazione è la misura delle cose; al contrario, tutte le percezioni, sia quelle del senso sia quelle della mente, vanno prese in riferimento all’uomo, non all’universo. E l’intelletto dell’uomo è simile a uno specchio deformante, che quando riflette i raggi luminosi provenienti dalle cose mescola la sua natura a quella delle cose, distorcendola e privandola di verità

Aforisma 42

Gli idola specus sono quelli propri di ciascun individuo. Ciascuno di noi infatti ha, a prescindere dalle aberrazioni della natura umana in generale, una specie di caverna o di spelonca, che spezza e corrompe il lume naturale, a causa o della propria personale natura individuale, o dell’educazione e della conversazione con gli altri, o della lettura dei libri e della loro autorità che ciascuno coltiva e ammira, o ancora a causa della differenza con cui le impressioni si verificano in un animo preoccupato e predisposto, da un lato, o in un animo calmo e tranquillo, dall’altro. È chiaro infatti che lo spirito umano, in quanto si distribuisce nei singoli esseri umani, è qualcosa di vario, e assai perturbato, e quasi casuale. E perciò dice bene Eraclito che gli uomini cercano il sapere nei mondi più piccoli e privati, e non in quello maggiore, ossia in quello che è comune a tutti noi.

Aforisma 43

Esistono poi degli idola che provengono dal fatto che gli appartenenti al genere umano stabiliscono reciprocamente rapporti di alleanza e di contratti: li chiamo idola fori per indicare che nascono dal commercio e dal relazionarsi degli uomini tra loro. Gli uomini infatti entrano in contatto tra loro attraverso i discorsi, ma le parole vengono imposte ai più. In questo modo il fatto stesso che le parole siano imposte in modo cattivo e inadeguato assedia l’intelletto in modi straordinari. E neppure le definizioni e le spiegazioni, con le quale gli uomini dotti si abituarono a difendersi e a contrattaccare, riescono a restituire la realtà autentica. Al contrario, le parole fanno chiaramente violenza all’intelletto e scompigliano ogni cosa, conducendo gli uomini a inutili e innumerevoli controversie e commenti.

Aforisma 44

Ci sono infine degli idola che penetrarono nell’animo umano a causa dei dogmi filosofici di segno opposto, come anche dalle perverse leggi delle dimostrazioni. Questi idola li chiamo idola teatri, perché ritengo che tutto quello che la filosofia ha capito o inventato non è altro che un insieme di favole scritte e poi rappresentate in scena, favole che hanno creato a loro volta mondi fittizi e simili alle rappresentazioni teatrali. …

Né di nuovo comprendiamo solo questo delle filosofie universali, ma anche dei numerosi principi e assiomi delle scienze, che sono stimate solo per onorare le tradizione e per pura fede.

In verità di ciascuno di questi idola bisogna affermare, nel modo più netto e deciso, che l’intelletto umano deve farvi attenzione.

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